All’una passata riesco a sedermi sul bordo del palco centrale con Paletta, storico bassista dei Punkreas, e inizio un’intervista che si trasforma presto in una chiacchierata tra amici e in un amarcord un po’ sfuocato dei tempi passati.

Sono passati quasi venticinque anni da quando vi siete formati (Paletta sospira), finivano gli anni ottanta e si entrava nei novanta, la musica stava cambiando e con lei anche il nostro paese; che periodo era e cosa è cambiato da allora nel suonare dal vivo?
E’ cambiato tanto, quasi tutto. Vent’anni fa giravamo l’Italia soprattutto grazie ai centri sociali, in un anno facevamo anche quaranta concerti. Ora suonare è diventato più difficile, anche se noi lo facciamo ancora. Negli anni novanta andavamo a Milano per comprare i dischi da Zabrinsky point o da Transex, andare a comprare un vinile o il cd del tuo gruppo preferito diventava un momento di aggregazione, un’esperienza formativa, perché ti obbligava a uscire di casa e a  confrontarti con la realtà,era una bellissima esperienza.

E ora? Che opinione ti sei fatto dei giovani di oggi?
Ora i ragazzi quasi non sanno cosa sia un cd, se li parli di quei tempi ti guardano senza capire. Alcuni mi chiedono come si fa per fare un disco e per suonare in giro…

Sembra che non ci sia stato un passaggio di testimone, come uno iato che ha interrotto la comunicazione. Spazi come i centri sociali hanno ancora significato e motivo di esistere?
Ma perché esistono ancora?!La maggior parte è stata fatta chiudere, mentre in alcuni c’è troppa politica (fa un nome ma mi chiede di non metterlo) che prende il sopravvento sul resto.

A proposito di politica, la data di stasera al Carroponte chi l’ha organizzata?
Ci ha chiamato Sel che, nonostante sia in difficoltà, s’impegna ancora a promuovere eventi come questi a entrata con sottoscrizione libera.

D’accordo, ma un panino con la salamella e una birra quasi dieci euro non ti sembra eccessivo? E i prezzi popolari, Marx e il proletariato? Il capitale ha vinto? Sinistra metafora dei tempi odierni? Di qualcosa di sinistra.
Minchia così tanto un panino e una birra?! Questo non è giusto …

Senti cambiando argomento, nono album…
nono? Sei sicuro? No contiamoli dai, non mi ricordo, dopo chiediamo a qualcun altro della band.

Sentivate l’esigenza di farlo o era necessario farlo? Album di cover, mi viene da chiederti se avevate finito le idee o se ormai sentivate di aver detto tutto quello che c’era da dire?
(Ride) Nasce dall’esigenza di offrire qualcosa di nuovo alla gente che viene ai nostri concerti, (ride) eh si, forse un po’ avevamo finito le idee. Ma ci siamo molto divertiti a fare quest’album.

Però stasera la gente pogava e ballava con i vostri vecchi cavalli di battaglia che non sembrano aver risentito del passare degli anni,anzi mi sono sembrati un ponte generazionale?
Questo è totalmente vero, mi capita spesso negli ultimi anni di vedere sotto il palco quelli che ci seguivano vent’anni fa, ora con i figli di quindici, sedici anni ed entrambi ci chiedono quei pezzi li. (Cippa intervenuto dopo sull’argomento) Vero. E’ un po’ come Paolo Villaggio, può fare quello che vuole, ma rimarrà sempre legato  in modo indissolubile al personaggio da lui creato: Fantozzi.

Tornando a ciò che è cambiato, i dischi si vendono ancora?Mi sembra di capire che non esistono più i canali di distribuzione di una volta come poteva essere la Venus di un tempo? Dall’album  Pelle del lontano 2001 a Radio Punkreas uscito questo aprile quanto è cambiata la vendita?
Eh sì, la Venus ha chiuso e ormai la distribuzione è assente. Semplicemente nel 2001 Pelle aveva venduto 60.000 copie mentre ora se un album di un qualsiasi artista riesce a venderne 10 000 è tanto, ed entra in classifica.

In un panorama così sconsolante, cosa vi spinge ancora a suonare? Il brianzolo workaholic vi direbbe di anda a lavurà?
Questo ormai è il nostro lavoro, da più di dieci anni, e credo che sia questo,unito alla semplice voglia di suonare che ci sprona ad andare avanti. Certo, come dicevamo prima, molto è cambiato e in peggio, è tutto molto più difficile; ora, ad esempio, è fondamentale avere un buon tour manager, e non vendendo più molti dischi o meglio non riuscendo più a finanziare quelli nuovi con la sola vendita  dei cd, noi, come la maggior parte delle band, siamo costretti a fare più date. Una volta avevi più tempo per fermarti, tirare il fiato e pianificare il nuovo disco, ora se ti fermi troppo con l’attività concertistica …

Quattro anni fa usciva Futuro Imperfetto … Una volta cantavamo No Future dei Pistols. Che dici siamo migliorati? Più ottimisti e meno nichilisti?
(Prova a rispondere ma poi ride) Sei un bastardo. (rido anch’io), mi piace questa intervista, credo che a questa domanda però devi risponderti da solo.

OK. Allora, disco che ti ha cambiato la vita?
Killer degli Iron Maiden.

E’ lì che hai deciso di iniziare a suonare il basso? Ci parli dei tuoi strumenti, hai due Fender, giusto?
Sì, avevo sedici anni e mi piaceva come suonava Steve Harris degli Iron Maiden e poi andavo ai concerti degli Ultra Tanfo le Zaffate, era un gruppo coevo agli Elio e le storie tese. Il loro bassista dava lezioni e così diventò il mio maestro; in quel periodo Cippa suonava il tamburello nella banda di paese, insieme a Mastino il nostro primo batterista e poi abbiamo iniziato a suonare insieme. Ho due Fender, un precision comprato nel 91 e un jazz, più un amplificatore Ampeg valvolare, credo che non potrei chiedere di meglio.

Credo anch’io. Un’ultima battuta: governo Renzi? Ok, non c’è bisogno che mi risponda la tua faccia parla da sola. E’ ora di salutarsi, ma vieni ai NoFx domenica?
Cazzo l’ho conosciuto Fat Mike, quando abbiamo suonato con loro, grandi! Domenica proverò a esserci.

 Servizio di Andrea Olivo

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