Sono trascorsi cinque anni dalla prima edizione del festival La Tempesta al Rivolta, e anche quest’anno, sabato 5 dicembre 2015, l’etichetta La Tempesta Dischi riunisce i suoi cavalli di razza all’insegna delle nuove scoperte.

Nella musica il quinquennio è un periodo molto importante, dove una band nasce, cresce e pone le basi per diventare ciò che la caratterizzerà per gli anni avvenire: basti pensare a come sono cambiate, dopo questo periodo, le carriere di Beatles e Foo Fighters, per citare due pesi massimi.

Al contrario delle passate edizioni i palchi sono due: sul palco Hangar suonano i Bachi da Pietra, Il Teatro degli Orrori e gli Aucan. Il Nite Park è dedicato a Management del Dolore Post Operatorio, Erio, GodBlesComputers e Yakamoto Kotzuga.

Molte le maschere de I Tre Allegri Ragazzi Morti tra il pubblico e in giro per il centro sociale Rivolta, anche se la band fondatrice dell’etichetta è presente in altre vesti: Davide Toffolo è punto di riferimento e dirige “Fumetti Fantasma”, lo spazio dedicato alle pubblicazioni fumettistiche. Enrico Molteni invece si aggira ovunque controllando le varie location del festival. (continua dopo la gallery)

I Bachi da Pietra aprono la serata pompando a tutto volume il nuovo album Necroide. Anche se in duo, chitarra-voce e batteria, riescono a sprigionare una carica unica e coinvolgente, da loro definita “metal folk”.

Il Teatro degli Orrori è la band più attesa, per la musica, per lo spettacolo, per la rabbia e la faccia tosta di suonare e dire ciò che pensano, senza mezzi termini. Con tutte le polemiche che porta con sé l’uscita di un loro nuovo album, c’è chi li ama e chi li odia, abbiamo imparato a stimarli per la loro sincerità. (continua dopo la gallery)

Gli Aucan hanno un super potere musicale: elevare ad uno stato meditativo il pubblico. Amalgamando musica elettronica e strumentale, riescono a toccare i punti giusti per lasciarsi trasportare nel loro viaggio, anche raccontato dai video proiettati alle loro spalle.

Le proposte scelte per il Nite Park sono di inclinazione quasi totalmente elettronica. GodBlesComputers e Yakamoto Kotzuga sono due musicisti travestiti da Dj con una grande capacità musicale minimal. Espressioni che di solito sono attribuibili a Dj esteri ma che ora si possono sentire e ballate anche qui, stasera, e sono timbrate “La Tempesta Dischi”.

Anche se Erio non va esattamente in quella direzione, in lui c’è una luce, un led pulsante che li accomuna. Le melodie morbide e la sua voce ci rimandano ad artisti della tradizione nord europea. Erio sa darci i punti di riferimento, ma sa anche farci sentire la sua completa personalità. (continua dopo la gallery)

Passando da un palco all’altro e girando per il festival si vede, si sente ma soprattutto si percepisce che qualcosa nella “La Tempesta Dischi” sta davvero cambiando.

Gli artisti raccontano le loro storie con un nuovo punto di vista, qualcosa che fino a poco tempo fa in Italia non c’era. Oppure restava nascosto nella definizione “musica underground”, croce e delizia di questo luogo musicale.

La rivoluzione si fa dal basso, dalle piccole cose, da piccoli segnali, da quei suoni che picchiano duro per diventare la colonna sonora di intere schiere di persone che fanno parte di tutto questo.

La diversità ci salverà.

Servizio di Degio De Giorgis
Foto di Mattteo Cavalleri

(16/12/2015) – ©2015 OnDetour – Tutti i diritti riservati

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