Chi non lo conosce Oliviero Riva, meglio noto come Olly?
Ex cantante degli “storici” Shandon, attuale dei The Fire e Rexophonic, produttore discografico e ora anche solista con i Soulrockets.
Mi do tempo una settimana per vederlo live in veste “rock” con i The Fire e poi soul con il nuovo progetto. In entrambi i casi, non posso che tornare a casa soddisfatta.
Il live dei The Fire al Tokuma Festival di Vimercate è pura energia. Salgono sul palco carichi e lo restano fino alla fine. Ripercorrono tutte le tappe della loro carriera, con canzoni prese da tutti i loro lavori. Il pubblico si lascia presto coinvolgere (in particolare un gruppo di ragazzi in prima fila) e segue attentamente ogni canzoni, chiedendo spesso qualche canzone che però non propongono più live, per quanto possano piacere, dopo un po’ “viene quasi la nausea a suonarle, meglio evitarle”. Ma queste piccole delusioni per il pubblico vengono ricompensate con altre perle, come per esempio la bellissima cover di New York, New York o Scars.
Un live di oltre un ora da cui se ne esce sudati e soddisfatti.
Incontro Olly alla fine del primo concerto per una piccola intervista… quasi 3 ore in Sua compagnia e di amici, parlando di concerti, progetti, tatuaggi, ricordi passati e tanti simpatici siparietti sulle varie mode.
Parto subito con la prima domanda; il tour di Supernova, iniziato a novembre 2012, sta per giungere alla fine per lasciare il posto al nuovo album che vedrò la luce a fine settembre, come è andata? Non è stata un’esperienza facile, trovare date è sempre più difficile e l’accoglienza non è sempre come ci si aspetta… e poi ora va di moda l’hip hop, trovare spazio per una band come la loro sembra quasi una caccia al tesoro.
Ho seguito diversi concerti di questo tour e posso confermare, alcune volte mi sono ritrovata stretta tra la gente, altre quasi l’opposto.
Eppure ci sanno fare, fanno buona musica di qualità e non si può certo dire che non sappiano come si stia su un palco. Non posso dare torto a Olly quando dice che se fossero americani, forse non ci sarebbe questa diffidenza.
Ma le difficoltà non riguardano solo i live, nascono anche all’interno del gruppo, in fondo la convivenza tra cinque persone diverse, ognuna con la propria vita, lavoro e idee non è sempre facile.
E’ un po’ come tenere in piedi un matrimonio, non bastano la passione, l’amore, il rispetto… bisogna trovare il giusto equilibrio per venirsi incontro e poter costruire un futuro, ma se spesso è difficile in due, figuriamoci in cinque!
Inoltre si tratta anche di una convivenza “a distanza” e anche solo fare le prove per i live diventa un’impresa, tanto che prima di questo concerto non si vedevano da settimane… e ammetto che a queste parole, dopo un ottimo concerto, fatico a crederci. E non sono l’unica a pensarlo dato che più ragazzi si fermano a complimentarsi con Lui.
Tornando a quanto detto prima, Supernova sta per lasciare spazio al nuovo album con cui continuerò il tour. Un album di inediti di cui la maggior parte sono nate nel periodo di lavorazione di Supernova; si tratta infatti di canzoni che erano state escluse in quanto secondo il produttore, e Olly conferma, non avevano nulla a che vedere con quelle selezionate. Non approfondiamo troppo il discorso e, personalmente, preferisco lasciarmi la sorpresa per i nuovi live.
Prima che l’intervista si trasformi in qualche ora di chiacchere in libertà e saluti, Le chiedo qualche parola riguardo il Suo nuovo progetto da solista.
E’ una rinascita, musicalmente e personalmente parlando, anche se il soul è la musica con cui è cresciuto, che ascoltava dai vinili del padre, non è qualcosa di nuovo per Lui. Olly brilla di entusiasmo quando ne parla e non posso che pensare che sia davvero qualcosa di importante per Lui.
Prima di tutto è un progetto solista, tutta la parte creativa nasce da Lui singolamente, c’è il confronto con i musicisti che le suoneranno, certo, ma l’ultima parola è Sua. Inoltre i Soulrockets non sono una vera e propria band, dato che ogni suo componente arriva da diverse realtà musicali, ad ogni live i musicisti possono cambiare, ci sono infatti i “doppioni” di ognuno, a parte per i batteristi che sono quattro.
E’ un qualcosa di nuovo che suona vintage, dove ogni cosa viene curata nel minimo particolare, un esempio? Le sue prime 4 canzoni d’esordio non sono state pubblicate in mp3 o cd, ma su un bellissimo 7 pollici in doppia versione di colore, bianco o nero. Solo successivamente è stato commercializzato in versione mp3 e su cd… diversamente sarebbero in pochi a poterlo acquistare. Ma, personalmente, penso che poter ascoltare questi quattro inediti con una vecchia radio anni ’60, con il suono un po’ sporco, ha un fascino che gli mp3 non potranno mai conoscere.
Tornando ai live, il concerto a cui sono presente è al Busnago Baccano, in Brianza. Come anticipato, la formazione della serata è quasi completamente diversa rispetto a quella che possiamo vedere nel video di Music in black & white, di loro è presente infatti solo il chitarrista Jack.
La voce di Olly si adatta perfettamente al genere, ben diverso da quello a cui siamo abituati a sentirlo, e ogni nota e parola è pura emozione.
Ironizza su alcuni aspetti dei live soul e chiede al pubblico di intonare, al termine di ogni canzone, un “oh yeah!”… si lasciano tutti coinvolgere e ogni richiesta viene esaudita, spettacolo nello spettacolo.
Oltre un’ora di concerto, tra inediti e cover soul ma anche di riletture in chiave soul di brani dei suoi Shandon e The Fire, e sarà proprio una cover di questi ultimi, Suicide Girl, a chiudere la bellissima serata.
Servizio e Foto di Moira Carola
(30/07/2014) – ©2014 OnDetour – Tutti i diritti riservati
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