Alla fine di ogni periodo si fa sempre il punto della situazione, magari questo è fatto qualche tempo dopo, quando ci si accorge che le cose sono cambiate e non sono più come prima. I giornalisti, quelli dei giornali importanti, dicono che i “clicli musicali” hanno una durata media di cinque anni, poi inevitabilmente il successo, l’ispirazione e la fama cambiano, diventano qualcos’altro. Dopo questi momenti ci ritroviamo davanti band forse lontane dal loro “sorprendente album d’esordio”, a dirla come I Cani: formazioni rivisitate, dal sound irriconoscibile oppure tanto uguale che sembra non abbiano mai cambiato i vestiti per anni. Quale modo migliore per un gruppo musicale dotato, non da copertina patinata, di ringraziare i fan e rinfrescarsi le idee? Riproporre con una serie di live e ristampare, uno degli album più caratteristici dei loro ultimi anni, dieci per l’esattezza, In Circolo (2002, Santeria). Dopo il rinvio causa neve di febbraio, finalmente stasera i Perturbazione portano anche qui i loro pensieri e riflessioni di un decennio. Tutto il live ricostituisce il passato di un gruppo che sa emozionare e coinvolgere il proprio pubblico, l’ha fatto innamorare con la musica, con i testi: parole malinconiche, ma cariche di positività e divertenti. L’atmosfera creata sul palco dai Perturbazione ha di familiarità, fatta di sguardi rubati per ritrovarsi in qualsiasi passaggio delle canzoni. Affinità che ripercorrono il loro tempo come band, ma soprattutto come persone che stanno bene assieme e si lasciano trasportare dal loro spettacolo. I Perturbazione hanno fatto il loro punto della situazione, si sono guardati dentro, fuori e attraverso; hanno riascoltato le loro vecchie registrazioni e si sono accorti di essere cresciuti.

Servizio di Degio De Giorgis
foto di Matteo Cavalleri

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