Gionata Mirai torna a Milano per continuare a suonare le sue Allusioni.
“Oggi è stata una giornata perfetta e questa serata è la ciliegina sulla torta”. Così racconta una persona capitata per caso al concerto di Gionata Mirai. Per raccontare al meglio la musica del chitarrista de Il Teatro Degli Orrori, basta guardare le espressioni di curiosità, passione, ammirazione sui volti del pubblico qui presente, che si ferma per ascoltare Gionata Mirai e il suo primo album da solista Allusioni (2011, La Tempesta Dischi): chitarra acustica dodici corde che riesce a portare chi lo ascolta, in un passato fatto di “allusioni”, cariche di immagini attraverso folk/blues del delta del Mississippi e un po’ di pop nostalgico anni ’90. Anche il locale dove si esibisce sottolinea l’estemporaneità della sua musica; all’ingresso sembra di trovarsi in un’osteria d’altri tempi, dove la parola smartphone e internet non sembrano essere ancora arrivate. Basta poi attraversare una porta e tra luci soffuse e drappi rossi sulle parerti, sembra di essere in un fumoso club di New Orleans. Fattori questi a enfatizzare il buon lavoro proposto da Gionata Mirai e di come il pubblico apprezzi ciò che fa e come lo propone: uno stile semplice e intimo che lascia traspirare molto della propria personalità, lasciando agli ascoltatori il tempo di pensare e sognare.
Quando la musica va oltre ogni parola, a qualsiasi melodia e riempie ogni piccolo spazio, non si deve per forza saper parlare, spesso è più importante saper ascoltare. Le parole non dette sono quelle restano più impresse.
Servizio di Degio De Giorgis
Foto di Matteo Cavalleri
Guarda la video intervista a Gionata Mirai
(02/02/2013) – ©2013 OnDetour – Tutti i diritti riservati
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